domenica 2 novembre 2008

MAESTRO UNICO? NO, GRAZIE!

ECCO ALCUNI MOTIVI....

PLURALITA' DI ESPERIENZE FORMATIVE

Il maestro "tuttologo" di fatto non esiste! In questa realtà così variegata e specializzata il bambino entra in contatto con diversi modelli di riferimento già nei primi anni dell'Infanzia: modelli genitoriali, parentali, insegnanti di Scuola dell'Infanzia, ecc... Il problema del riferimento unico perciò è solo un aspetto di comodo, dettato più dalle necessità economiche del momento. Il bambino ha bisogno di "persone" capaci di essere per lui un riferimento culturale, emotivo, affettivo, valido e significativo

PLURALITA' DELLE RELAZIONI UMANE

L'insegnamento non è trasmissione di saperi, non ci sono sacchi vuoti da riempire! Insegnare significa più di ogni altro mestiere entrare in relazione con l'altro, partecipare, provare "empatia", motivare la curiosità per produrre vero apprendimento. L'alunno apprende meglio e di più attraverso la mediazione culturale ed emotiva degli insegnanti.

LA DIDATTICA E' MORTA?

La presenza di più maestri garantisce una migliore conduzione dell'azione didattico-educativa, permette di elaborare strategie"personalizzate", attività laboratoriali, attività di gruppo, classi aperte...Non dimentichiamo le esperienze passate in una scuola in cui si parlava ancora e soprattutto del "che cosa", del "come", del "perchè" insegnare ad apprendere!!

SCUOLA DI QUALITA' E NON DI QUANTITA'

Spesso dai dibattiti di questi giorni sulla scuola primaria si è parlato di qualità, che non è garantita necessariamente dalla quantità degli insegnanti. Il problema non sta nell dicotomia tra qualità e quantità, ma sta nel chiedere più sottilmente <<>> Se il compito è "formare" e non "istruire", allora io credo che all'alunno servano diverse sensibilità, diverse capacità e competenze, diverse figure che si confrontano per parlare di lui, per occuparsene, per aiutarlo a crescere e capire.

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