domenica 9 novembre 2008

QUESTIONI DI MERITO!!!

L'art.3 del decreto leg.vo n.137 riguarda la valutazione degli alunni della Scuola Primaria e secondaria di 1° e recita testualmente:

1. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e' espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall'alunno.
2. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e' espressa in decimi.

Si ritorna al voto anche nella Scuola primaria; la logica è:"maestro unico"- "valutazione in decimi".
Il decreto stabilisce un provvedimento ma non fornisce le motivazioni che sono alla base di tale scelta. Dai vari dibattiti sembrerebbe che la scelta risponda ad un'esigenza di "concretezza e trasparenza". Il voto dice in modo inequivocabile quanto è il risultato di apprendimento dell'alunno; al contrario, il giudizio è più evasivo, dice e non dice, si apre a diverse interpretazioni. Con il voto, dunque, il merito è chiaro, trasparente, visibile!!
Il problema è che risultano meno visibili e chiari i processi dell'apprendimento, nel senso che un alunno di scuola primaria, che sta costruendo la sua personalità in "fieri", non è facilmente catalogabile con un voto. Egli procede per tappe, fasi, progressioni e regressioni; i suoi risultati di apprendimento sono influenzati da una serie di implicazioni di ordine affettive, emotive, sociali. La cosa si complica per la valutazione dei bambini in difficoltà, che esprimono un risultato non pienamente sufficiente. Saranno bollati con un bel 4 o 5 in alcune discipline? Boh, speriamo bene!!
VOTO ANCHE AI DOCENTI? Il decreto non parla assolutamente della valutazione degli insegnanti, ma dagli interventi del ministro Gelmini mi è parso di capire che " i tagli", operati con l'art.4 del decreto leg.vo n.137, producono anche un effetto sulla riqualificazione economica del personale docente. Sembrerebbe che una parte dei soldi ricavati da questa manovra debbano ritornare alla scuola sotto forma di una pioggia di soldini, circa 7000 euro l'anno in più in busta paga. Questo servirà a riqualificare la figura del maestro anche sul piano sociale, quasi a dire: più guadagni, più vali!! Il ministro spesso nei suoi interventi ha parlato della carriera di questi "poveri" maestri, palesando la possibilità di introdurre una sorta di valutazione del merito, finalizzato alla progressione stipendiale, che attualmente dipende solo dall'anzianità di servizio.
Il problema non è nuovo, ma ogni volta che si sono avanzate proposte in questa direzione, le difficoltà sono state nell'individuare i criteri:<<>>
La paura è che si valutino " meritevoli" i docenti delle funzioni strumentali, che già percepiscono una remunerazione adeguata, oppure saranno meritevoli i docenti meno assenti, o quelli che collaborano con il Dirigente scolastico, o ancora quelli che producono un esercito di progetti di ampliamento dell'attività formativa. Certamente nella pagella del docente non comparirà il lavoro del maestro invisibile, cioè di colui che svolge ogni mattina il suo lavoro con professionalità, nel rapporto costruttivo con gli allievi e con gli altri docenti!!

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